Davide Emmanuel Vitamore riceve la prestigiosa stella al merito dal CONI come dirigente Sportivo
Un traguardo davvero prestigioso, quello ottenuto da Davide Emmanuel Vitamore, presidente CSI – Latina, a conclusione del suo secondo mandato. Importante soprattutto perché a riceverlo è una persona che ha speso gran parte della sua vita per lo sport, come veicolo di crescita e integrazione sociale. Che, sfuggendo dai riflettori e dalla facile carriera che avrebbe potuto avere grazie alla sua visibilità, ha fatto dell’onestà un valore imprescindibile

Queste le motivazioni del riconoscimento CONI:

“Forte attenzione all’attività formativa e alla polisportività giovanile di base con una spiccata attenzione alla cura dell’integrazione sia essa in ambito culturale, sportivo, multietnica e verso la diversa abilità. Oltre alla formazione tecnica, riteniamo che il signor Vitamore Davide Emmanuel abbia favorito la promozione dello sport attraverso la crescita umana della persona diversificando le proposte sportive, divulgando la pratica sportiva oltre la normale impiantistica sportiva, avvicinando la cittadinanza in piazze, parchi e creando ponti con attività all’estero e nelle carceri.”

Lo abbiamo intervistato, in una piovosa giornata di inizio dicembre.

A.  “Ciao Davide, intanto complimenti per questo prestigioso riconoscimento. Sarebbero molti gli argomenti da trattare, ma ci piacerebbe sapere innanzitutto dove è cominciata la tua storia sportiva”

D. “Ciao Alfonso. La società sportiva dove ho iniziato a giocare a calcio è la G.S. Nova Spes di Roma, che si allenava sui campi delle parrocchie del Santissimo Nome di Maria e di Santa Caterina da Siena – dove tra l’altro era parroco Mons. Aldo Zega, figura importante nella formazione cattolica e del servizio. Nova Spes, dal latino nuova speranza, era una antica società sportiva romana del quartiere Appio Latino, lo storico presidente era un marianista laico, Nevio Alessandroni – che meriterebbe quantomeno l’intitolazione di un campo di calcio, per quanto ha fatto in oltre 50 anni con i giovani del quartiere –  grandissima figura di riferimento per tutti i giovani e gli adulti del quartiere, che mi ha fatto capire l’importanza dello sport come strumento educativo e di evangelizzazione.”

A.        “Nova Spes e CSI Latina, un binomio che ha significato molto per te, o sbaglio?”

D.        “Non sbagli.  NOVA SPES ed il CSI LATINA per me sono due famiglie e credo che il premio, sia il frutto di questo binomio e dei vari dirigenti che ho incontrato, prima nel gruppo sportivo e poi naturalmente nel Csi: da te a Francesco Masiello, passando per Nino Arena, Corinna Maiutto, Massimiliano Mancon, Sergio Bardeggia, Antonio Pascariello, Sergio Conte, Romano Belli, Tiziana D’Alessandro, Flavio Torosani, Patrizia Leucci, che ha contribuito molto nella formazione e nel riavviare il comitato ed i tantissimi dirigenti, arbitri, sacerdoti, allenatori con cui ho avuto il piacere di dividere la strada in questi anni.”

A.        “Da atleta quali sono state le figure dirigenziali più significative, che ti hanno guidato nel volontariato in questi anni?”

D.        “Alla Nova Spes ho conosciuto grandi esempi di Persone prima che di dirigenti quali Oscar Ceccucci e Peppe Amicozzi sempre disponibili e sempre presenti, che hanno sicuramente contribuito a farmi capire l’importanza del servizio e della gratuità. Lì aveva iniziato a giocare anche mio padre, quasi 40 anni prima di me, che ho avuto come allenatore solamente nella juniores dopo essermi rotto i legamenti crociati ed il menisco del ginocchio (dove ho giocato pochissimo).”

A.        “So che hai iniziato ad allenare molto presto..”

D.        “Esatto. A 18 anni (nel 2002) ho iniziato l’esperienza come aiuto allenatore con il mio primo mister. Da lì una parentesi nella pallavolo principalmente come dirigente nella segreteria fino al 2010. Nel corso degli anni la società sportiva ha vinto diversi titoli provinciali e regionali federali e con Eps giovanili qualificandosi anche alle finali nazionali sia UISP che CSI.”

A.        “Sei stato anche in Africa, giusto?”

D.        “Si, nel 2005 ho fatto esperienza di cooperazione internazionale in Kenya con bambini sieropositivi e da lì ho capito che avevo bisogno di trovare la giusta dimensione coniugando lo sport ed il sociale.”

A.        “E subito dopo è iniziata la tua esperienza nel CSI…”

D.        “Dal 2005 al 2006 ho prestato servizio civile presso il CSI Roma e presidenza nazionale CSI, dove ho collaborato nell’organizzazione di numerosi eventi nazionali. Dal 2009 al 2012 ho avuto un incarico nella commissione sportiva Provinciale attività sportiva e formativa negli oratori delle province di Roma e di Latina. Dal 2010 al 31/03/2012 sono stato Consigliere Regionale CSI in particolare con la delega all’attività Sportiva in ambito parrocchiale/oratoriale.”

A.        “Una strada lunga, che ti ha condotto alla Presidenza Provinciale. Una esperienza che ti ha portato a venire a contatto con numerose figure di spicco nello sport e nel volontariato, e che ha varcato anche i confini del nostro paese. Parlacene”

D.        “Dal 2012, fino ad oggi ho avuto l’incarico di Presidente provinciale CSI in particolare in ambito sociale: – progettando e coordinando attività sportiva all’interno della casa circondariale di Latina, di formazione internazionale in Albania avviando e promuovendo corsi di formazione e avviando gruppi sportivi di pallavolo e pallacanestro, promuovendo incontri formativi sul territorio con atleti e tecnici di fama internazionale quali ad esempio Fabrizia d’Ottavio, Andrea Zorzi, Claudio Ndoja, Massimo de Paoli, Maurizio Zaffiri ed Alessandro Marziali. Facendo parte del coordinamento locale, coordinando iniziative sportive sul territorio per la realizzane della giornata nazionale contro la mafia, realizzata dall’associazione Libera di Don Ciotti a Latina il 22 marzo 2014. La promozione di attività sportiva codificata all’interno degli oratori. Numerosi eventi sportivi in piazze e parchi della provincia che avvicinassero la popolazione alla pratica sportiva.”

Anche se non ama molto stare sotto i riflettori, non è la prima volta che Davide riceve un importante riconoscimento. Nel 2015 infatti, ha ricevuto il premio nazionale Paola Sarro per il volontariato, con la seguente motivazione: ““Per il servizio svolto verso i bambini nello sport, nella cooperazione internazionale e nell’impegno alla legalità in contrapposizione al fenomeno mafioso che colpisce i nostri territori
Una figura importante che è stata fondamentale per lo sport quanto per il sociale a livello provinciale. La sua instancabile ed onesta operosità ha lasciato il segno. Siamo sicuri e ci auguriamo, che continuerà a farlo, anche nel prossimo futuro, raggiungendo traguardi sociali e sportivi, sempre più ambiziosi.
Alfonso Artone